Suruwa Jaiteh è morto, viva Suruwa Jaiteh! Sì, perché un ragazzo nel fiore degli anni aveva tutto il diritto di vivere la sua vita che, invece, è stata spezzata dal clima di odio e di tensione ultimamente aumentati a dismisura.

Ecco la realtà, purtroppo, raffigurata dagli scheletri anneriti dei tuguri di lamiere immersi nella fanghiglia e nell’immondizia e, quel che è atroce e irreparabile, dal corpo carbonizzato di Suruwa.

Mercoledì, 05 Dicembre 2018 13:23

Care e cari,

come sapete la comunicazione non è il nostro forte...

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Grazie di cuore dall'allegra combriccola di Sos Rosarno

Lunedì, 22 Ottobre 2018 09:47

LETTERA APERTA AL MINISTRO DEGLI INTERNI

Gentile ministro, sicuramente i suoi collaboratori e, magari, anche quei calabresi con cui, prima delle elezioni, ha stipulato accordi politici che si sono rivelati vincenti, visto che in Calabria è stato eletto, le avranno fornito informazioni sul territorio che oggi si appresta a visitare.

Tuttavia, seppur non richieste, anche noi desideriamo fornire a lei e all’opinione pubblica alcune informazioni sulla terra in cui viviamo.

Rosarno un tempo era soprannominata “ A Merichicchia”, la piccola America, tanto era ricca. Ricchezza che ne ha fatto luogo di immigrazione, prima di italiani che si trasferirono qua perché qua c’era lavoro, anche dal ricco nord, poi dal Maghreb, dalla Polonia e, in tempi più recenti, dall’Africa Sub-Sahariana e dai paesi dell’Est Europa.

Parliamo del periodo successivo alle lotte contadine e alla riforma agraria, un tempo in cui tutta l’economia della Piana ruotava intorno alle clementine e alle arance che si vendevano bene e che facevano sì che “con un pezzo di giardino si campassero dignitosamente le famiglie”, si mandassero i figli all’università e ci si costruisse la casa.

Poi l’affermarsi delle monocolture, un lento declino e una crisi del comparto agrumicolo sempre più feroce, complici da una parte i meccanismi infernali e del “libero mercato” e l’imposizione delle monocolture, dall’altro la mano opprimente della ndrangheta che ha di fatto stroncato la libera concorrenza e avviato la lunga stagione delle truffe all’Unione Europea (le famose arance di cartone).

Venendo ad oggi, siamo abbastanza certi che lungo il tragitto che la porterà alla tendopoli troverà strade asfaltate, con le linee di mezzeria belle fresche e libere da rifiuti (dobbiamo sperare in qualche visita importante o nel Giro d’Italia per vedere cose del genere dalle nostre parti…). Le altre “bellezze” del territorio le verranno risparmiate. Ma se vorrà conoscerle ed approfondirle, le basterà andare a leggere gli atti delle varie Commissioni parlamentari d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

E poi, finalmente arriverà alla zona industriale di San Ferdinando…

 

Martedì, 10 Luglio 2018 10:05
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