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  • CMDT Coordinamento dei Movimenti per la Difesa del Territorio

     

     


     
     
    Il Coordinamento dei Movimenti per la Difesa del Territorio - CMDT - ringrazia i cittadini della Piana di Gioia Tauro e della provincia di Reggio Calabria che hanno preso parte, ieri, all'iniziativa in tema di incenerimento dei rifiuti, tenutasi nella città di Gioia Tauro alla presenza della Amministrazione Comunale. Si ringraziano i sindaci presenti e soprattutto Rossano Ercolini e Ferdinando Laghi per la grande disponibilità.
    Dall'incontro nasce la proposta di lavoro tra l'organizzazione Zero Waste Italy e le Istituzioni al fine di utilizzare, il protocollo internazionale Rifiuti Zero , come soluzione alternativa all'incenerimento, ecocompatibile ed in grado di sviluppare un'economia dal basso virtuosa ed in grado di creare effettiva occupazione, anche attraverso la nascita di start-up che si occupino di riuso e riciclo della materie, prima che queste diventino rifiuti e scarti.
    È emersa la forte preoccupazione, in termini sanitari, oltre che ambientali ed economici, di continuare sulla via dell'incenerimento.
    Invitiamo, come coordinamento, le Amministrazioni Comunali che, ad oggi, non si sono ancora espresse e non erano presenti, di voler prendere posizione, come ci ha ricordato, nel suo intervento, il sindaco Michele Conia che suggerisce di partire dai provvedimenti già adottati da alcuni Consigli Comunali.
    Chi professa la strada dell'incenerimento, come unica soluzione possibile, non conosce evidentemente il manifesto Rifiuti Zero a cui hanno aderito ben trecentotrenta Amministrazioni comunali, in Italia e all'estero.
    Il CMDT ritiene che vada riadeguato il Piano Rifiuti della Regione Calabria alle pratiche di un'economia circolare, massimamente orientate alla raccolta differenziata.
    Altre iniziative, a contenuto tecnico, verranno predisposte nei prossimi mesi.
    Chiediamo che venga immediatamente convocato un tavolo tecnico operativo e una unita di crisi permanente che lavorino al progetto e si occupino di gestire la fase transitoria ed eventualmente emergenziale, visto l'arrivo della stagione calda.
    Invitiamo la Regione Calabria ad essere presente e ripensare, assieme ai cittadini, il futuro della gestione dei rifiuti, ma non solo, e fare della Calabria un avamposto virtuoso di pratiche sostenibili.
    Lunedì, 20 Giugno 2022 18:51
  • A VOLTE RITORNANO...
    A VOLTE RITORNANO...

    Con le mobilitazioni culminate nella manifestazione del 22 dicembre 2007, pensavamo di esserci lasciati definitivamente alle spalle i progetti scellerati del raddoppio dell'inceneritore di monnezza di Gioia e del rigassificatore, sempre di Gioia Tauro...

    Evidentemente pensavamo male, visto il recente ritorno alla carica da parte della Regione Calabria, con il super presidente Occhiuto in testa ad una pletora di personaggi che vogliono così bene alla nostra terra, al punto da uscirsene di nuovo con sta storia del raddoppio dell'inceneritore, che si trova, ricordiamolo, a pochissima distanza da altri mega impianti inquinanti. Il tutto aggravato dal fatto che il fallimento dell'incenerimento come metodo di smaltimento dei rifiuti sia diventato ormai un fatto acclarato e inoppugnabile. Che geni!

     

    Sabato 7 maggio in piazza a Gioia Tauro contro l’incenerimento e contro il rigassificatore!

     

    Una riunione autoconvocata presso la sala consiliare del Comune di Cinquefrondi ha visto confrontarsi diverse anime di quei movimenti che negli anni passati hanno dato vita alle mobilitazioni contro i progetti di inceneritore e rigassificatore a Gioia Tauro. Sono state iniziative che hanno visto sensibilizzare tutta la cittadinanza pianigiana in merito ai rischi per la salute, all’insostenibilità economica, allo svantaggio comparato ad altri sistemi e ad altre logiche, tanto da vedere scendere in piazza migliaia e migliaia di persone per opporsi a questi progetti. A distanza di anni, questi mostri che sembravano sconfitti tornano di nuovo oggi al centro dell’agenda politica, senza che una sola delle obiezioni dell’epoca sia stata superata. Si tratta di progetti anacronistici, scellerati, rischiosi per la salute dei cittadini e del territorio. Per questo abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione indetta per sabato 7 maggio e per questo abbiamo condiviso la necessità di provare a rilanciare quel movimento che negli anni scorsi è riuscito, grazie alla enorme e fondamentale partecipazione della popolazione della Piana e della Calabria tutta, a impedire la costruzione di queste opere. Il 7 maggio è solo l’inizio di un percorso che vogliamo rilanciare e che non sarà di certo breve: il prossimo passo sarà la convocazione di un’assemblea pubblica che provi a ricostruire un movimento che , partendo dalla netta opposizione a queste opere e a queste logiche, immagini e disegni collettivamente un futuro altro per questa terra, che non può più essere né discarica di rifiuti né terra di conquista per gruppi economici in cerca di territori da devastare.

    Aspromonte Liberamente

    Associazione 7 Agosto

    Associazione Kalibreria Soverato

    Calabria Resistente e Solidale

    Comitato “Siderno ha già dato”

    Csc Nuvola Rossa

    DemA Calabria

    EquoSud

    Forum Ambientalista Calabria

    Italia Nostra Calabria

    Movimento 14 luglio

    Movimento Rinascita P.C.I. Calabria

    ORSA Porti

    Potere al Popolo Calabria

    Prc-Se Calabria

    ProSalus Palmi

    Rinascita per Cinquefrondi

    SoS Rosarno

    Un'altra Calabria è possibile

    USB Calabria

       

    Venerdì, 06 Maggio 2022 18:40
  • Riportiamo Amadou a casa
    Riportiamo Amadou a casa
    Amadou finalmente è ritornato a casa, in aereo, ma non con le sue gambe, come certamente aveva immaginato, sognato di fare un giorno, magari come "uno che ce l'aveva fatta", ma dentro una cassa avvolta in un sacco, perché Amadou Traore, di anni 31, è morto di ghetto nella piana di Gioia Tauro, in un posto infame conosciuto come Contrada Russo, vicino Taurianova: uno dei tanti non luoghi dove i lavoratori che raccolgono i frutti del tanto sbandierato "Made in Italy" sono costretti a vivere.
    Non sappiamo cos'altro dire. Possiamo solo ringraziare tutte quelle persone, Gruppi di Acquisto Solidale e Spazi Sociali che hanno contribuito alla riuscita di questo viaggio, nonostante i costi, siano raddoppiati in corso d'opera, causa pandemia da Coronavirus. Ringraziamo anche chi avrebbe voluto, chi avrebbe potuto contribuire e non l'ha fatto.
     
    Oggi, purtroppo, non riusciamo nemmeno a provare una minima soddisfazione per essere riusciti a far ritornare Amadou al suo villaggio, Merela, in Mali, perché proprio ieri, un altro lavoratore, di 34 anni, è stato investito da un'auto nei pressi della tendopoli, in una strada della prima zona industriale che, sebbene costeggi il più grande porto di transhipment del mar Mediterraneo e il secondo d'Europa dopo Rotterdam, è completamente buia.
    Gora si chiamava, aveva 34 anni, ed era venuto dal nord dell'Italia, dove vive la sua famiglia, per raccogliere clementine e arance qua nella Piana. L'ennesima, inaccettabile morte sul lavoro nella moderna e civile Europa che di moderno e civile non ha assolutamente nulla.
    Sos Rosarno
    Medici per i Diritti Umani
    Csc Nuvola Rossa e Co.S.Mi. (Comitato Solidarietà Migranti) Mediterranean Hope

     

    Lunedì, 03 Agosto 2020 07:08 Leggi tutto...
  • Info e Ordini

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    Lunedì, 20 Aprile 2020 18:24
  • Sui fatti di oggi alla tendopoli della zona industriale di San Ferdinando e in risposta al vicepresidente della Regione Calabria
    San Ferdinando (RC), 1 Aprile 2020,
    Apprendiamo dalla stampa le nuove dichiarazioni del Vicepresidente della Regione Calabria Nino Spirlì che ritiene “Inaccettabile che i migranti rifiutino i pasti con la violenza. Ora i calabresi”.
    Le associazioni Medici per i Diritti Umani, Mediterranean Hope - programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), SOS Rosarno, Sanità di Frontiera, Csc Nuvola Rossa e Co.S.Mi. (Comitato Solidarietà Migranti), Hospitality School che operano nella Piana di Gioia Tauro, ritengono che ad essere inaccettabili siano in primo luogo le drammatiche condizioni abitative e di sfruttamento lavorativo a cui sono costretti da più di dieci anni i braccianti agricoli della Piana. È opportuno ricordare che i destinatari delle dichiarazioni del Vicepresidente della Regione Calabria sono dei lavoratori di norma sfruttati (si veda...inserire link ultimo report) e che a causa dell’attuale emergenza si vedono negata la possibilità di recarsi sul luogo di lavoro poiché sprovvisti di un regolare contratto. Non stupisce dunque che per queste persone l’ennesima proposta assistenzialista abbia rappresentato la classica “goccia che fa traboccare il vaso”.
     
    Mercoledì, 01 Aprile 2020 18:10 Leggi tutto...
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